Staff Barche Giornata tipo Corsi e Prezzi Base Nautica Dove Siamo Iscrizioni Contatti Mailing e News
Percorso formativo
Corso Base
Corso Intermedio
Corso Avanzato
Rotte del lago
Base Cadetti e Juniores
Corsi su misura
Corso Spinnaker Addestramento e regata

Sito della Compagnia

Scuola Vela
Fratelli Candela
Cultura Nautica
Schede Tecniche
Articoli

Classi Veliche
Riviste Specializzate
Siti Amici
Eventi


VITALITA'
L'Associazione di Classe Dinghy italiana � una delle pi� vivaci con oltre un centinaio di regate che coprono tutto il territorio nazionale, da Bolzano a Palermo. Nel 2006 si � disputato in Italia il 70� Campionato nazionale. Sono veramente poche le classi che possono vantare un tale record con una ranking list di oltre 150 timonieri.
La quota d'iscrizione all' AICD (Associazione italiana classe dinghy) costa 100 euro. La classe pubblica ogni anno l'annuario dell'attivit� e partecipa con un proprio stand al salone nautico internazionale di Genova.
La classe � molto attiva anche in altre parti del mondo: Germania, Giappone, Olanda, Turchia.

IL DINGHY IN ACQUA
Ecco la voce di uno dei migliori timonieri della classe, Alessandro Candela: pioniere della classe nella flotta di Mondello-Palermo � riuscito a coinvolgere molti nuovi e vecchi velisti della citt�. E' stato premiato al Dinghy Day 2007 di Genova come secondo di Coppa Italia, raking tra gli scafi classici, cio� costruiti in legno e chiodi di rame. Prima di lui Vincenzo Penagini (vincitore dell'ultima Ostar)*(2)
Fitzcarraldo - Sei stato anche laserista, quali particolarit� rispetto ad altri singoli?
Alessandro Candela - Il dinghy 12 ft � una delle poche derive dislocanti in circolazione e quindi con vento forte tende ad appruarsi invece di liberarsi con una planata.
Per es. nell'andatura di poppa ha lo stesso problema di quasi tutti i singoli, cio� la tendenza ad infilare la prua sulle onde. Sul dinghy 12 l'albero si trova molto a prua e questa tendenza � accentuata.
Fitz - Cosa fai per ovviare a questo problema?
AC - Con vento forte devo stare quasi sullo specchio di poppa come fanno i ragazzini degli optimist e lavoro con la scotta. Con vento leggero tengo la deriva quasi sempre tutta alzata perch� c'� la chiglia lunga tipica delle barche tradizionali che mi limita il rollio. Ma con vento forte la tengo un p� abbassata.
Fitz - Come si comporta di bolina?
AC - il dinghy � una barca piccola e, bench� non sia leggera, sente lo spostamento del peso del timoniere tanto quanto un laser che per� pu� planare. Bisogna lavorare tanto sulle onde per evitare che si fermi, quindi tenere sempre molta potenza sulla vela.
Fitz - quali sono le manovre che caratterizzano il dinghy?
AC - L'armo a gunter richiede la regolazione del picco per cambiare la forma della vela. Questo � possibile sia regolando la tensione della vela lungo il picco, sia regolando la cimetta fissata alla varea vicino l'albero. Quest'ultima si deve tirare verso poppa dopo ogni virata per far passare il picco sulle nuove mure. Sulla trozza � fissato il caricabasso. Si tratta di una manovra quasi scomparsa sulle barche di oggi dove di solito il boma non scorre su e gi� sull'albero.
Il caricabasso quindi tira verso il basso boma e vela insieme. Sulle altre barche si ottiene una regolazione simile con il cunnigum.
Fitz - insomma sembra solo un guscio di noce eppure ...
AC - Gi�, per� pu� essere molto complesso ottenere delle buone prestazioni. Tuttavia mi godo questa barchetta anche per diporto ottenendo momenti piacevolissimi per tutta la mia famiglia navigando nelle trasparenti acque di Mondello per un bagno.

(1) da i 70 anni della FIV
(2) Ostar = regata transatlantica in solitario
(3) atti del Dinghy Day 2007




                                                                                        
.....torna alla pagina precedente

Copyright Fitzcarraldo Scuola Vela - Tutti i diritti riservati

aggiornamento sito a cura di Federico Sarrocco